


















I dintorni
Cappella della pietà
La Cappella di S. Antonio
S. Cono
Luoghi d'interesse
L'Agriturismo Capocanto sorge nel cuore del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano. Per gli amanti del mare, sono facilmente raggiungibili le meravigliose spiagge di Marina di Camerota, Palinuro e Ascea. Se desiderate vacanze dedicate all'arricchimento culturale, nelle vicinanze sono fruibili gli scavi archeologici, la biblioteca, e si possono seguire degli itinerari religiosi e folkloristici. Per gli amanti della natura segnaliamo gli itinerari promossi dall'Ente Parco.
Camerota

Secondo l’umanista del '400 Bernardino Rota l'origine del Comune è legata ad una leggenda: ... Palinuro, il nocchiero di Enea, costeggiando le coste dell'attuale Cilento, s'invaghì di una bellissima fanciulla di nome Kamaratòn. Ella non ricambiò l'amore di Palinuro che disperato, la inseguì nel fondo del mare, perdendo così la vita. ... Venere dea dell'amore, sdegnata per la crudeltà di Kamaratòn la trasformò in roccia... l'attuale sperone su cui sorge l'abitato di Camerota capoluogo, condannandola a guardare in eterno il suo amante respinto… Molto più realisticamente, pare che Camerota sia stata fondata nel VI secolo a.c. dai Focesi, la stessa popolazione greca che fondò la città di Elea-Velia; al riguardo però mancano vestigia archeologiche tali da suffragare l'ipotesi. Il suo nome probabilmente deriva dal greco Kamaratòn cioè costruzione ad arco. Ciò sembra convalidato dal fatto che nella zona sono presenti numerose grotte naturali a volta o, secondo alcuni studiosi, da una tecnica di costruzione caratteristica di Camerota capoluogo, il cui modulo fondamentale è l'arco a tutto sesto. Con certezza si sa che la cittadella si sviluppò intorno ad un castello fortificato negli anni 535-553, durante la guerra tra i Goti e Bizantini, ed è quasi certa l'influenza sul territorio di numerose dominazioni: normanna, araba, sveva, angioina, aragonese sino al recente periodo della dinastia borbonica conclusosi con l'unità d'Italia. Pur essendo una città fortificata fu occupata e saccheggiata più volte dai pirati saraceni. Una immane tragedia funestò Camerota nel luglio del 1552 allorchè la potente armata turca comandata dal generale Rais Dragut Bessà assalì la cittadella devastando, saccheggiando e uccidendo. Molti furono fatti prigionieri. La popolazione a seguito di tale feroce sterminio diminuì di 90 fuochi (cioè approssimativamente i morti furono circa 400). Dopo tali eventi furono ristrutturate e costruite molte torri di avvistamento. Poi il marchesato di Camerota vide l'alternanza di vari casati nobili, tra cui i Sanseverino, i Di Sangro, i Marchese e gli Orsini. Il 23 luglio 1647 una sanguinosa rivolta a Camerota, nel periodo della rivoluzione di Masaniello si concluse con la morte del feudatario, Paolo Marchese, che aveva tentato di ripristinare lo jus primae noctis. I camerotani inferociti uccisero il Marchese facendolo a pezzi che poi disseminarono un po' dovunque. Nel 1828 scoppiò invece una rivolta in tutto il Cilento. I moti furono repressi nel sangue dal feroce maresciallo Francesco Saverio Del Carretto: oltre ai capi della rivolta (il canonico De Luca ed i fratelli De Mattia) furono giustiziati diversi camerotani, fra cui Gennaro Greco, Michele Bertone e Felice De Martino
Marina di Camerota
In origine un piccolo borgo di pescatori è situato nella zona di levante dell'attuale abitato; ebbe una prima espansione nella seconda metà del '600 ed assunse l'attuale fisionomia verso la fine del '700. Con Regio Decreto il re Ferdinando II il 17 luglio 1848 elevava a villaggio l'aggregato di case posto nella spiaggia del Comune di Cammarota. Località di villeggiatura delle principali famiglie aristocratiche nonché residenza estiva del marchese Orsini s'ingrandì come centro cittadino negli anni dell'emigrazione grazie alle rimesse dal Venezuela. Nel 1881 un marinaio di Marina di Camerota Pietro Troccoli assieme al capitano Antonio Fondacaro di Bagnara Calabra ed i marinaio Orlando Grassoni di Ancona compirono un'impresa divenuta poi leggendaria: sulla mitica goletta il Leon di Caprera attraversarono l'oceano, partendo da Montevideo, per consegnare una spada d'oro ed un albo di firme a Giuseppe Garibaldi.
Il borgo di San Severino
Palinuro, Scario, Sapri
Le zone archeologiche di Paestum e di Velia.
La Certosa di Padula.
Maratea: la città vecchia.
Le grotte di Polla e di Morigerati.
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
Istituito nel 1991, ha una superficie di 178.172 Ha, copre le comunità montane Alburni, Alento - Monte Stella, Bussento, Calore Salernitano, Gelbison e Cervati, Lambro e Mingardo, Vallo di Diano, Tanagro e comprende i comuni di: Agropoli, Aquara, Ascea, Auletta, Bellosguardo, Buonabitacolo, Camerota, Campora, Cannalonga, Capaccio, Casal Velino, Casalbuono, Casaletto Spartano, Caselle in Pittari, Castel San Lorenzo, Castelcivita Castellabate, Castelnuovo Cilento, Celle di Bulgheria, Centola, Ceraso, Cicerale, Controne, Corleto Monforte, Cuccaro Vetere, Felitto, Futani, Gioi, Giungano, Laureana Cilento, Laurino, Laurito, Lustra, Magliano Vetere, Moio della Civitella, Montano Antilia, Monte San Giacomo, Montecorice, Monteforte Cilento, Montesano sulla Marcellana, Morigerati, Novi Velia, Omignano, Orria, Ottati, Perdifumo, Perito, Petina, Piaggine, Pisciotta, Polla, Pollica, Postiglione, Roccadaspide, Roccagloriosa, Rofrano, Roscigno, Sacco, Salento, San Giovanni a Piro, San Mauro Cilento, San Mauro la Bruca, San Pietro al Tanagro, San Rufo, Sant'Angelo a Fasanella, Sant'Arsenio Santa Marina, Sanza, Sassano, Serra Mezzana, Sessa Cilento, Sicignano degli Alburni, Stella Cilento, Stio, Teggiano, Torre Orsaia, Tortorella, Trentinara, Valle dell'Angelo, Vallo della Lucania.
Il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano è Patrimonio mondiale UNESCO.
Il Parco è stato candidato, unico in Italia, come Bene Misto, naturale e culturale.
Come bene naturale esso risponde ai criteri UNESCO:
• "è un esempio eminente e rappresentativo del processo ecologico e biologico degli ecosistemi mediterranei, racchiudendo in un unico Parco comunità di piante e di animali che vanno dalle forme marine a quelle terrestri aride, semi aride, nordiche, atlantiche, asiatiche, collinari e alto montane."
• "rappresenta, nelle sue coste intatte ricche di grotte ed insenature, nelle sue montagne interessate da fenomeni carsici, nella ricchezza di specie vegetali endemiche uniche, un'area di bellezza naturale ed importanza estetica eccezionale."
• "contiene habitat naturali tra i più rappresentativi per la conservazione in "situ" della diversità biologica e per la sopravvivenza di specie animali minacciate, come la Lontra, e specie vegetali uniche, come la Primula palinuri, aventi un valore universale eccezionale dal punto di vista della conservazione."
Dal punto di vista dei Beni Culturali risponde ai criteri UNESCO:
• "apporta una testimonianza eccezionale sulle tradizioni culturali e la civiltà delle antiche genti mediterranee, attraverso il sistema dei percorsi, degli insediamenti, dei santuari ancora esistenti e delle vestigia archeologiche intatte;"
• "è un esempio eminente della civiltà urbana fin dalle sue prime manifestazioni conserva intatte le strutture e le architetture illustranti il periodo della prima colonizzazione greca in Italia, con la particolarità di esaltare l'incontro della Magna Grecia con le Culture Appenniniche e Mediterranee;"
• "costituisce un esempio eccezionalmente rappresentativo della cultura medioevale nel sistema degli insediamenti umani e dei modi di utilizzazione dello spazio, cultura stratificatasi su sistemi di percorsi e organizzazione territoriale risalenti alla più alta antichità e alla preistoria, e conservatasi fino ai nostri giorni preservando contemporaneamente i segni straordinari delle originarie e millenarie matrici culturali."